Prima regola quando si fanno dei viaggi molto lunghi: se il biglietto per il volo giornaliero costa meno di quello notturno è perché non si dorme, salti il fuso e la mattina seguente l’arrivo ti alzi prima ancora che la gente vada a letto e inizi a vagare. Se solo fossi lucido, oltre invidiare chi riesce a dormire ovunque spiaggia compresa, potresti fare anche delle belle foto. In ogni caso devi sempre dire che la tua è stata una scelta. Sia il biglietto che l’alzataccia.
Il trucco è fingere che ti sei svegliato prestissimo perché tutti i grandi fotografi si muovono tra le tenebre, qualcuno ci casca sempre. Unica precauzione per essere – se non un grande – almeno un fotografo: portare con se la macchina fotografica e non il cellulare scarico come me.
Rio all’alba è spettacolare, vale quasi una notte insonne. Ho girato da sola perdendomi senza essere mai stata importunata, avvicinata, forse anche solo percepita. Il mio andare trascinandomi deve aver scoraggiato chiunque. Sulla spiaggia troneggia un grosso tendone vestito ai 5 cerchi lungo il quale si sono accampati per la notte una fila di senzatetto. Uno mi vede e mi fa quel gesto con le dita di “nano nano” sorridendo. Sono dei loro, provo a darmi un contegno e mi sistemo prima di rispondere al saluto, forse mi sarei dovuta almeno pettinare.
Poi passano a pulire e recuperano una tavola da surf che riaffiora, è in buono stato, spero altrettanto del surfista.
Sulla spiaggia di Copacabana e lungo Avenida Atlantica la gente corre, corre, corrono tutti. Corre anche chi non diresti abbia mai corso in vita sua. Quando ti incrociano fanno finta di aver terminato una 20 chilometri proprio un instante prima, tamponano la fronte, misurano il polso e ti guardano come per dire: ma cosa aspetti ad allenarti anche tu, guarda come sei ridotta. E tu pensi rincuorata alla barzelletta dell’ubriaco, che sa che prima o poi gli passa ma ve la racconto quando mi ricordo come inizia .
Ecco una selezione di foto di persone che fingono di aver corso e che guardavano me con compassione per farvi capire lo stato in cui mi trovavo.
Due amiche alla moda
Lo sport deve essere una cosa profondamente sentita a Rio, tanto che moltissimi danno lezioni private sulla spiaggia. Montano il loro bravo percorso di allenamento sulla sabbia e aspettano qualcuno si faccia sotto. Tra questi degno di nota è Traino il Trainer, l’unico essere al mondo a guadagnare nel farsi rimorchiare opponendo resistenza. C’erano tre tipi grossi e sorridenti, hanno provato a turno a spostarlo e lui niente, ha puntato i piedi come fanno i figli quando vogliono quel gioco che costa come una tredicesima. Poi hanno tentato insieme, cintura e petto gonfio e lui ancora nulla, inchiodato. Traino deve essere stato un bambino molto viziato e determinato.
I colori del Brasile sono il verde e il giallo. Ho deciso che questo deriva dai frutti, che sono tutti di quei due colori ma non di una tonalità diversa, proprio quel verde ed esattamente quel giallo. La cosa interessante tra l’infinita varietà di frutti buonissimi che ti cadono dal cielo appena alzi una mano è la scelta solidale degli Ananas di svilupparsi più lunghi e stretti rispetto quelli che finiscono sulle nostre tavole. Per favorire le donne brasiliane il modello carioca produce molte più fette anche se più piccole, a Natale riesci a dare una porzione a tutti gli ospiti risparmiando moltissimo.
Per il momento è tutto.
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