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Vanda BiffaniBlog Category Dietro al reportage, storie di grandi servizi Fotografi fotografia

ROADTORIO E DINTORNI

by: vandabiffani
Posted in: Blog Category, Dietro al reportage, storie di grandi servizi, Fotografi, fotografia

Prima regola quando si fanno dei viaggi molto lunghi: se il biglietto per il volo giornaliero costa meno di quello notturno è perché non si dorme, salti il fuso e la mattina seguente l’arrivo ti alzi prima ancora che la gente vada a letto e inizi a vagare. Se solo fossi lucido, oltre invidiare chi riesce a dormire ovunque spiaggia compresa, potresti fare anche delle belle foto. In ogni caso devi sempre dire che la tua è stata una scelta. Sia il biglietto che l’alzataccia.
Il trucco è fingere che ti sei svegliato prestissimo perché tutti i grandi fotografi si muovono tra le tenebre, qualcuno ci casca sempre. Unica precauzione per essere – se non un grande – almeno un fotografo: portare con se la macchina fotografica e non il cellulare scarico come me.
Rio all’alba è spettacolare, vale quasi una notte insonne. Ho girato da sola perdendomi senza essere mai stata importunata, avvicinata, forse anche solo percepita. Il mio andare trascinandomi deve aver scoraggiato chiunque. Sulla spiaggia troneggia un grosso tendone vestito ai 5 cerchi lungo il quale si sono accampati per la notte una fila di senzatetto. Uno mi vede e mi fa quel gesto con le dita di “nano nano” sorridendo. Sono dei loro, provo a darmi un contegno e mi sistemo prima di rispondere al saluto, forse mi sarei dovuta almeno pettinare.
Poi passano a pulire e recuperano una tavola da surf che riaffiora, è in buono stato, spero altrettanto del surfista.

 

20160801_114502
Sulla spiaggia di Copacabana e lungo Avenida Atlantica la gente corre, corre, corrono tutti. Corre anche chi non diresti abbia mai corso in vita sua. Quando ti incrociano fanno finta di aver terminato una 20 chilometri proprio un instante prima, tamponano la fronte, misurano il polso e ti guardano come per dire: ma cosa aspetti ad allenarti anche tu, guarda come sei ridotta. E tu pensi rincuorata alla barzelletta dell’ubriaco, che sa che prima o poi gli passa ma ve la racconto quando mi ricordo come inizia .

Ecco una selezione di foto di persone che fingono di aver corso e che guardavano me con compassione per farvi capire lo stato in cui mi trovavo.

 

Il Tirolese 20160801_120225

 

Due amiche alla moda

20160801_120615

 

Bonne chance 20160801_120300

Lo sport deve essere una cosa profondamente sentita a Rio, tanto che moltissimi danno lezioni private sulla spiaggia. Montano il loro bravo percorso di allenamento sulla sabbia e aspettano qualcuno si faccia sotto. Tra questi degno di nota è Traino il Trainer, l’unico essere al mondo a guadagnare nel farsi rimorchiare opponendo resistenza. C’erano tre tipi grossi e sorridenti, hanno provato a turno a spostarlo e lui niente, ha puntato i piedi come fanno i figli quando vogliono quel gioco che costa come una tredicesima. Poi hanno tentato insieme, cintura e petto gonfio e lui ancora nulla, inchiodato. Traino deve essere stato un bambino molto viziato e determinato.

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I colori del Brasile sono il verde e il giallo. Ho deciso che questo deriva dai frutti, che sono tutti di quei due colori ma non di una tonalità diversa, proprio quel verde ed esattamente quel giallo. La cosa interessante tra l’infinita varietà di frutti buonissimi che ti cadono dal cielo appena alzi una mano è la scelta solidale degli Ananas di svilupparsi più lunghi e stretti rispetto quelli che finiscono sulle nostre tavole. Per favorire le donne brasiliane il modello carioca produce molte più fette anche se più piccole, a Natale riesci a dare una porzione a tutti gli ospiti risparmiando moltissimo.

20160801_163818

 

Per il momento è tutto.

02/08/2016|

SPOSE BAMBINE

by: vandabiffani
Posted in: Blog Category, Dietro al reportage, storie di grandi servizi

“Troppo giovani per sposarsi”  è un progetto fotografico triste e bellissimo, in gara per The Webby Awards categoria miglior sito.
Le foto sono perfette, non solo per la composizione, ma considerando l’eccezionalità dei soggetti, soprattutto gli uomini, che si sono prestati a farsi ritrarre al fianco di bambine, loro spose. A realizzarle, due fotografe: Stephanie Sinclair e Jessica Dimmock
http://tooyoungtowed.org/about/ il cui passato professionale vi invito caldamente a leggere.

La prima frase della home page non lascia dubbi: “Noi non scegliamo la donna in base al suo aspetto, ma da quanto sia in grado di prendersi cura della casa e di suo marito.”
Dice Kanas, una delle spose, ora diciottenne, nel video (vedi link sotto): “Sono stata data in moglie così piccola che non ricordo i miei genitori, mi ha cresciuta mio marito.” Tehani, sposa a 6 anni, aggiunge: “Non so come si fanno i bambini, ma ne ho molti. Mi entrano nello stomaco e poi escono.”
http://tooyoungtowed.org/#/unexhibit

Un fondo per la protezione delle bambine è stato istituito dall’Onu. Cerca di richiamare l’attenzione su questa pratica assurda con il contributo di fotoreporter che hanno documentato il fenomeno e le sue conseguenze in tutto il mondo. L’usanza è diffusissima, non solo nel così detto terzo mondo.

Potete votare il progetto, che merita, al sito
http://pv.webbyawards.com/nominees/web/website-features-and-design/best-use-of-photography/too-young-to-wed

Vi consiglio anche il video: http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=qYleXcpbzKY


11/04/2013|

MISTERI IRRISOLTI: REPORTAGE FOTOGRAFICI UNICI MAI PUBBLICATI

by: vandabiffani
Posted in: Blog Category, Dietro al reportage, storie di grandi servizi

45 anni fa, il 4 aprile 1968, il fotografo di Life Henry Groskinsky e il collega scrittore Mike Silva vengono improvvisamente a sapere che qualcuno ha sparato a Martin Luther King Jr. al Lorraine Motel di Memphis. I due si precipitano in auto, corrono per 200 chilometri e raggiungono la scena dell’assassinio dove – con grande stupore – non incontrano alcuna difficoltà nell’entrare in Motel, visitare le camere e gli edifici abbandonati limitrofi – da uno dei quali probabilmente è partito il colpo fatale. Raggiungono la stanza di King e trovano il balcone dove è stato ucciso coperto del sangue versato ore prima. Intervistato recentemente, il settantanovenne Groskinsky, alla domanda “come le sembrò la scena?” dice: “Rimasi stupito dalla totale desolazione e tranquillità, pensammo che l’assassino poteva ancora essere là fuori da qualche parte.”
Riesce a fotografare un inserviente che puliva il pavimento, a curiosare; nota la valigetta con le iniziali del leader aperta e gli effetti personali: spazzola, pigiama, una lattina di crema da barba e il suo libro Forza di amare in vista. Fotografa le riunioni dei fedelissimi accorsi e lui stesso riflesso nello specchio.

Per motivi misteriosi, le fotografie di Groskinsky di quella notte grottescamente tranquilla a Memphis non furono mai pubblicate da Life, così come la storia non fu raccontata. Fino ad ora.
Mi ricorda una faccenda analoga, che vi raccontai nel blog su Albert Einstein.
http://www.vandabiffani.it/non-ho-particolari-talenti-sono-solo-appassionatamente-curioso/
Stessa identica storia, ma senza omicidio. Il fotografo Ralph Morse corre per 90 miglia, entra, non trova nessuno nello studio e scatta le foto incredibili del luogo dove il più grande scienziato dei nostri tempi è morto, la scrivania e gli ultimi appunti sulla lavagna, entra in cucina, si fa un “giretto”. Va in obitorio proprio mentre portano la cassa in auto, poi al cimitero trova dei becchini e da loro scopre dove verrà sepolto, salta di nuovo in auto arriva quando si compie il paradosso: un gruppo ristrettissimo di amici e familiari saluta il corpo senza cervello della mente più dotata del pianeta. Un lavoro magistrale, il reportage è completo. Si precipita in redazione e viene accolto in corridoio dal suo redattore, il quale gli comunica che il servizio non verrà utilizzato.
Solo qualche mese fa le foto resuscitano su Time e con loro l’intera faccenda e il geniale cervello in naftalina.

Ora anche Life - fiutando l’interesse e gli accessi sicuri al sito – fa mea culpa con il servizio The Day MLK Was Assassinated: A Photographer’s Story.
Quando gli sponsor possono più del diritto di cronaca…

http://life.time.com/history/mlk-assassination-photos-from-memphis-tennessee-april-4-1968/#ixzz2Q5DrqBlh

10/04/2013|

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